lunedì 30 settembre 2019

Nel Web nulla è gratis. Se non stai comprando niente, il prodotto sei tu

Il recente caso di FaceApp è solo l’ultimo di una lunga serie. I big data sono il nuovo petrolio, con una differenza: non si esauriranno mai. E la loro “raffinazione” può portare a quella che qualcuno, provocatoriamente, ha definito “economia dell’odio”

In realtà l’applicazione era disponibile già da un paio d’anni, ma ci sono voluti alcuni personaggi famosi – tra cui Leonardo di Caprio – e un certo clamore mediatico per superare le migliaia di concorrenti: parliamo di Faceapp, di cui si è discusso moltissimo nei mesi scorsi. In sostanza, postando una propria foto attuale o di qualche anno fa, l’applicazione genera in tempo reale un’elaborazione che ci “invecchia”, per farci vedere come saremo tra dieci o vent’anni. Il tutto, ovviamente, “gratis”. Ma non è su questo punto – tantomeno sull’opportunità di farsi “mappare” il volto da un’intelligenza artificiale – che si è acceso il dibattito nei media, quanto piuttosto sulla bandiera della software house svilup-patrice, la Wireless Lab, di proprietà russa, attiva da diversi anni nel settore e che ora ha conosciuto di sicuro un certo successo. Il fatto che non fosse statunitense o europea ha fatto immaginare scenari da post-guerra fredda in stile orwelliano con folle di occidentali ignari che fanno la fila per consegnare tutti i propri dati per-sonali, compresi quelli biometrici legati al riconoscimento facciale, a una potenza straniera che in futuro sarà in grado di controllarli. Il fatto che anche il presidente degli Stati uniti abbia utilizzato l’app dovrebbe tran-quillizzare tutti, almeno su questo punto (o forse, in questo caso, è vero il contrario…).

Umorismo a parte, a ben vedere, la verità di tutta questa storia, è un’altra e – se vogliamo – ancor più dura da digerire. Esistono migliaia di software house russe, cinesi e indiane che sviluppano altrettante app che utilizziamo ogni giorno e alle quali consegniamo, senza colpo ferire, tutti i nostri dati personali. La geo-politica c’entra fino a un certo punto. Sono gli scenari economici legati all’economia del web che dovrebbero preoccuparci: la parola “gratis” con cui queste applicazioni si presentano negli store da cui le scarichiamo, contiene in sé una concezione completamente differente del concetto di gratuità come noi lo intendiamo.