sabato 29 febbraio 2020

Cyberstalking, revenge porn, doxxing, sexting… ma di che parliamo? L’odio online contro le donne è pericoloso perché “banale”

 Nel Web odio e violenza verbale nei confronti di migranti, rom, persone LGBT sono all’ordine del giorno. Eppure, colore della pelle, religione, condizione socio-economica, orientamento sessuale, sembrano sempre più lasciare il campo quando si tratta di “odiare” una donna. Il genere (femminile) nel Web, quando si parla di odio, ha il sopravvento su tutto. Le donne, li, nella Rete, non sono le benvenute. A priori. Violenza e minacce on-line sono fenomeni sperimentati e riconosciuti da milioni di donne. Ancora di più, per quelle donne che appartengono ad una minoranza etnica o religiosa, per le donne con disabilità, per quelle con un altro orientamento sessuale. Quello a cui stiamo assistendo, è la creazione di un territorio on-line “ostile” contro le donne, nel quale diffamazione, intimidazione e disumanizzazione rischiano di essere accettate o considerate come “elemento strutturale” dell’ambiente Internet.

Alcuni studi disponibili suggeriscono che le donne sono colpite da forme “virtuali” di violenza in misura sproporzionata rispetto agli uomini. Tutto questo avviene mentre l’accesso libero ad Internet è ormai considerato una necessità per il raggiungimento del benessere economico e sempre più come un diritto fondamentale. Eppure, il dibattito sulla necessità di garantire che questo spazio pubblico digitale sia un luogo sicuro e di emancipazione per tutti, comprese le donne, appare scarso e poco documentato.

Al di là degli ambiti (politica, famiglia, mondo del lavoro) la violenza on-line contro le donne assume caratteri e fenomeni che appaiono tanto trasversali quanto poco conosciuti nei loro aspetti specifici. Tra di essi, il più noto, è certamente il cyberstalking. Lo stalking (dall’inglese to stalk, camminare in agguato), come è noto, comporta episodi ripetuti che minano il senso di sicurezza della vittima e provocano angoscia, paura o allarme. La versione cyber dello stalking contempla l’invio ripetuto nel tempo di e-mail, sms o messaggi istantanei offensivi o minacciosi, la pubblicazione di commenti offensivi su Internet e la condivisione di fotografie o video intimi su Internet o tramite telefono cellulare.